martedì 27 aprile 2010

martedì 20 aprile 2010

HANGIN'ON THE TELEPHONE

Torno at mommy's house (non abito ancora nella casetta nuova perchè a breve partiranno i restauri) ieri sera dopo una giornatina di lavoro tutto sommato tranquilla e la trovo invasa da parenti che già mi chiedono i confetti. Cominciamo bene.
Father mi raggiunge mentre cerco di capire quanto tempo si intratterrà il parentado visto che ho fame e mi racconta di un'offerta interessante di una compagnia telefonica che mi permetterebbe di avere Internet senza necessità di numero fisso.
Il che forse è un bene. O forse no.

NEW PROBLEM: Telefono fisso o cellulare?

Andrebbero analizzati i pro e i contro. Dunque. Quanto uso il telefono fisso? Beh, considerato che a parte quando sento un'amica il telefono fisso lo uso poco o nulla e in cambio del mio rispetto lui squilla in continuazione come un ossesso offrendomi depuratori d'acqua/surgelati/sondaggi, non sarebbe poi così male rendersi irreperibile per gli scocciatori immobiliari e i loro amici (anche se un po' mi dispiace perchè so che dall'altra parte del filo c'è uno studentello pagato a contratto).
Ma dall'altro lato il cellulare ha un difetto: si scarica e può non prendere. E se ho bisogno, o c'è un'urgenza come si fa?

Massì, guardiamola da questo punto di vista: visto che la mia new home sorge quasi di fronte al pronto soccorso cittadino e che abito a meno di 1km da mammà se avrò bisogno userò un metodo old style infallibile. Ovvero: URLO!

lunedì 19 aprile 2010

IL DIVANO DEI SOGNI

Sempre a proposito di Salone del Mobile io e Manny siamo passati dallo stand di un'azienda, la Biesse di Lissone, dove veniva presentato questo divano che vedete in foto e che SONO CERTA starebbe meravigliosamente bene nel nostro angolo cucina-relax.

Non abbiamo chiesto un preventivo, ripromettendoci di tornare allo showroom, ma a me è venuto un mezzo infarto dopo la scoperta dei prezzi medi di questo grazioso oggetto da arredamento.

Si va dai 600 euro di un divano Ikea ai 5mila e più per un divano di mobilificio. Ci son poi le vie di mezzo delle grandi catene. Son convinta che per avere qualcosa che duri sia necessario un piccolo investimento, anche perchè il divano, come il letto, è uno dei mobili più usati. Però al momento sono leggermente fuori budget!

UN TUFFO FRA DIVANI E DESIGN

Questa settimana c'è stato il Salone del Mobile. Io e Manny ci siamo fiondati in cerca di ispirazione, e per farci venire una buona idea su alcuni degli elementi mancanti nell'arredamento (la casa - 3 locali- è provvista attualmente di cucina, due armadi e lettino in cameretta).

Io mi sono anche fatta qualche giretto parallelo al "Fuori"salone. "Fuori", per chi non avesse colto, nel vero senso della parola. Quest'anno Milano ha decisamente fatto le cose in grande.

Serviva una resistenza degna di Hulk per vedere tutto.
E per farsi largo fra i tipici appassionati di design: occhiale grosso, scarpa bassa, caschetto e legging/pantalone aderente.

Ai quali dedico questo capolavoro.

ROGITARE FA MALE

Ahia. Il mio conto in banca è ancora convalescente dopo l'incontro ravvicinato con il NOTAIO.

Sono stata la scorsa settimana nella filiale del mio paesello per compiere l'atto supremo: IL ROGITO. Fino a giovedì scorso non avevo mai sentito nominare parole a me completamente estranee come "ammortamento" o "visura catastale" che quel simpatico omino sembra maneggiare con così tanta scioltezza.

Già alla terza parola pronunciata dal notaio su 95736282900247482 (durata dell'incontro tra carte, giuramenti, firme e promesse solenni di pagamento DUE ORE) la mancanza di caffeina cominciava a farsi sentire facendomi ciondolare la testa in avanti, dando l'impressione che stessi annuendo. Grazie al cielo il NOTAIO ogni tanto, notando la mia espressione da visionaria di Medjugorie, si fermava per spiegarmi in un linguaggio che non fosse venusiano cosa stesse dicendo. Nella mia mente mezza appisolata provavo a interpretare quello strano idioma in traduzione simultanea, ma mentre capivo il senso di una frase ne erano già arrivate altre quattro con altri paroloni e articoli dei codice civile gettati que e là come uvetta in un plumcake.

A darmi il colpo di grazia una sfilza di clausole e notine dell'assicurazione che ho stipulato insieme con il mutuo. Perchè diamine in Italia ci si perde in così tante scartoffie e asterischi?

Scartoffie, tra l'altro, maledettamente costose. Nosferatu aveva più pietà nello spillare il sangue alle sue vittime.

TIK TOK

Da qualche giorno la mia vita ha subìto una vera e propria rivoluzione.

Da meno di una settimana io, giovane fringuella 28 enne precaria, con uno stipendio in piena linea con la mia generazione giovane-sfruttato-che-anela-almeno-alle-quattro-cifre (centesimo più, centesimo meno), e il mio adorato Manny (Calavera e Tuttofare) siamo FINALMENTE i gaudenti proprietari di una dimora che diventerà presto la nostra prossima base.

Una piccola ma bella dimora, senza troppe pretese, comprata con tanti, tantissimi aiuti da parte del parentado e con un aiutino da parte della generosa banca -leggasi mutuo 25ennale-.

Lo confesso: non vedevo l'ora di firmare per partire subito all'avventura verso quel regno fatato fatto di anelli per le tende, divani, portasaponi e mazzette dei colori. E ho deciso di documentare tutto e di rendere partecipi voi, cari miei lettori.

Questo sarà il punto di inizio e imperativo categorico: la casa dovrà in ogni dettaglio lasciare trasparire le nostre personalità. Senza però rimetterci il conto in banca ;-) E ora...metro di legno pieghevole, A ME!