lunedì 19 aprile 2010

ROGITARE FA MALE

Ahia. Il mio conto in banca è ancora convalescente dopo l'incontro ravvicinato con il NOTAIO.

Sono stata la scorsa settimana nella filiale del mio paesello per compiere l'atto supremo: IL ROGITO. Fino a giovedì scorso non avevo mai sentito nominare parole a me completamente estranee come "ammortamento" o "visura catastale" che quel simpatico omino sembra maneggiare con così tanta scioltezza.

Già alla terza parola pronunciata dal notaio su 95736282900247482 (durata dell'incontro tra carte, giuramenti, firme e promesse solenni di pagamento DUE ORE) la mancanza di caffeina cominciava a farsi sentire facendomi ciondolare la testa in avanti, dando l'impressione che stessi annuendo. Grazie al cielo il NOTAIO ogni tanto, notando la mia espressione da visionaria di Medjugorie, si fermava per spiegarmi in un linguaggio che non fosse venusiano cosa stesse dicendo. Nella mia mente mezza appisolata provavo a interpretare quello strano idioma in traduzione simultanea, ma mentre capivo il senso di una frase ne erano già arrivate altre quattro con altri paroloni e articoli dei codice civile gettati que e là come uvetta in un plumcake.

A darmi il colpo di grazia una sfilza di clausole e notine dell'assicurazione che ho stipulato insieme con il mutuo. Perchè diamine in Italia ci si perde in così tante scartoffie e asterischi?

Scartoffie, tra l'altro, maledettamente costose. Nosferatu aveva più pietà nello spillare il sangue alle sue vittime.

Nessun commento:

Posta un commento